RACCONTO DI NATALE
un racconto di Paolo Rocchigiani
Potevi scommetterci sopra qualsiasi cosa che il problema fosse lui, sempre lui, costantemente lui: il sistema di alimentazione energetico aveva ricominciato a dare i numeri. Purtroppo l’impianto era quanto di meglio fossimo riusciti a mettere insieme, anzi dovevamo gridare “al miracolo” che, dopo tutte le riparazioni di fortuna e i fantasiosi upgrade che avevamo apportato, riuscisse ancora ad erogare abbastanza energia. In particolare le luci del corridoio 7, a differenza di quelle del 5 e del 9 che si accendevano e spegnevano in modo tanto brusco e imprevedibile da indurre a veri e propri attacchi epilettici, diminuivano ed aumentavano con graduale dolcezza l’intensità del proprio bagliore. L’effetto risultante, che sembrava far percepire una sorta di calore ipnotico a quanti assistevano, ricordava quello delle vecchie luminarie, quelle belle e tipiche degli addobbi delle strade delle nostre città per il Natale… sarà stato per questo motivo che il corridoio 7 era particolarmente frequentato in quei giorni, soprattutto dai più anziani di noi, quelli che meglio ricordavano.