L’ACCHIAPPATOPI
un racconto di Paolo Rocchigiani
All’interno del piccolo granaio non si sentiva volare una mosca. Nell’angolo ovest, vicino la scalinata di pietra, Timmy stava acquattato, in attesa e ben nascosto nel buio. Immerso nel silenzio del suo nascondiglio, aveva optato per la solita posizione sul fianco sinistro e, perfettamente a suo agio, controllava il proprio respiro cercando di mantenerlo profondo e regolare.
Il tempo scorreva lento, ogni più piccola vibrazione nell’aria era percepita amplificata di centinaia di volte e nulla di quello che accadeva nella stanza poteva sfuggirgli. E infatti… Tutto avvenne in un istante, proprio come lo aveva pianificato. Con un movimento fulminio della mano destra, al primo segnale utile, fece scattare l’ingegnosa trappola di sua invenzione che non lasciò scampo al malcapitato roditore. Pochi movimenti in un trambusto controllato e, felice nel suo sorriso sdentato, si mise in piedi tenendo in alto la preda imprigionata nella gabbietta di cui andava tanto fiero.
Timoty Junior Arrenson l’Acchiappatopi ce l’aveva fatta ancora una volta. Il grosso ratto squittiva disperato e si dimenava con forza, ma senza alcuna speranza nella sua prigionia quando Tim lo finì svelto evitando ulteriore e inutile dolore. Svuotò la trappola e legò la carcassa al Bastone delle Imprese Riuscite insieme alle altre tre che già penzolavano dall’estremità superiore. Quelle però non le doveva alla sua trappola. Molto soddisfatto schioccò le dita e dal nulla venne fuori Miss Eye, il furetto che lo scalò agile e fulminio. In un batter d’occhio fu in cima e si accovacciò comodo tra il collo e la spalla del giovane. Anche stavolta Miss Eye si era guadagnata la pagnotta e aveva fatto il suo.
Timmy raccolse le sue cose e, guardatosi intorno, uscì dal piccolo granaio. Portò le dita alla bocca per un fischio secco e breve. Subito Pallino uscì da dietro un cumulo di sassi e lo raggiunse scodinzolando col suo latrato terribilmente fastidioso. Il minuscolo bastardino non aveva ancora il coraggio, l’esperienza e soprattutto la forza dei suoi predecessori, ma Timmy ne avrebbe fatto un magnifico cane da combattimento capace di affrontare qualsiasi ratto gigante della zona.
Non c’erano dubbi, sarebbe stato degno del miglior Acchiappatopi del regno. Mentre la strampalata compagnia si allontanava verso la città, Miss Eye sembrò quasi sorridere.