IL SACCENTE

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Persona che tende presuntuosamente a far mostra di ciò che sa o crede di sapere. – Non mi dite che non avete mai incontrato qualcuno del genere! Fortunati voi! Io purtroppo sì e anche diversi. Devo ancora capire come poter mantenere la calma e non insultarlo/i pesantemente; dopo tutto il confine tra vittima e carnefice, bene e male, giusto e sbagliato è talmente sottile e labile che il catastrofico ribaltone è sempre dietro l’angolo, pronto a riesumare  la trita e ritrita ramanzina sul passare dalla parte del torto, sebbene secondo me questa parte del torto sarebbe ricca di numerosi attenuanti.

Per il momento cosa posso fare? Mi rifugio in un respiro molto profondo, accumulo prana nella speranza di essere illuminato nelle pratiche mistiche/ascetiche e yoga, cercando di non dare loro appigli che permettano di inondare le mie orecchie delle loro stupidaggini, ma ahimè la tecnica non sembra funzionare visto che soggetti del genere sembrano essere mossi da antiche maledizioni  e arcani sortilegi che semplicemente  impediscono loro di chiudere quella maledetta bocca.

Che non perde occasione per intervenire su ogni argomento. – Aggiungo citando stralci di fantomatici codici, estrapolando frasi di sconosciuti filosofi ed esibendo psicologia probabilmente neanche umana. Il mio preferito è  il tizio  che magari è stato seduto da bambino per 7 minuti davanti un pianoforte ed ora, grazie a quella sacra investitura, deve avere l’ultima parola su tutte le questioni musicali perché lui ne sa. Le sue frasi cominciano tutte così: “Quando suonavo…” Ma cosa suonavi, e poi al dunque dici che non ti ricordi? Ma come puoi ricordare se non hai mai saputo? Scusate, stavo perdendo il controllo, torno in me. E poi permettetemi una citazione particolare per quello che ha letto UN libro di numero nella sua vita e lo considera come il più grande capolavoro della letteratura mondiale, pietra miliare da prendere come esempio e riferimento per qualsiasi conversazione possibile.

Ostentando in modo sussiegoso e irritante un sapere, spesso superficiale e, talvolta, anche presuntuoso. – Voglio aggiungere INVENTATO. Non so più quante volte ho annuito pur di far terminare una conversazione paradossale di fronte a una serie infinita di stupidaggini su stupidaggini. Mi fermo poi a pensare… ma possibile che non si rendono conto? Probabilmente no! Purtroppo parte della colpa è da attribuire anche a chi gli sta intorno, ne alimenta l’ego portandolo ad epico esempio e ne fomenta il narcisistico piacere nel raccontare ciò che poi li trasforma da SACCENTE a CAZZARO.

Se ne incontrate uno, non assecondatelo troppo, potreste rimanere sommersi da uno tsunami di nonsense, ma non lo sputtanate apertamente in pubblico, siate meglio di lui, fategli capire che sapete, lo compatite, ma che siete di buon cuore e non vi piace offendere le persone visto soprattutto l’incredibile sforzo ascetico che mettete in atto proprio per non mandarle a cagare.

Se potessi scegliere io  opterei di non parlarci proprio, ma purtroppo il ribaltone è sempre pronto e magari passerei io per asociale, maleducato o strambo, per cui smaltendo l’amaro boccone, abbozzo e passo al contrattacco raccontando qualche cazzata colossale, ma così colossale che deve bersela per forza e venderla alla prossima ignara vittima!

Paolo Rocchigiani

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